Human Ecosystems a New Haven: THE HUMAN-DRIVEN DATA CITY
Siamo tornati dal Yale World Fellowship, dove è partito il progetto Human Ecosystems city of New Haven con la partecipazione attiva del comune di New Haven, dell’Università di Yale, the Grove e altre amministrazioni. Attraverso i risultati del progetto è possibile individuare quali tendenze caratterizzano il futuro delle smart city e le trasformazioni radicali che stanno avvenendo nelle nostre società grazie all’onnipresenza della tecnologia.
Attraverso le conversazioni pubbliche generate sui principali social network si è arrivati a descrivere il flusso delle informazioni, opinioni ed emozioni dei cittadini. Questi dati sono rilasciati in real-time e sono fruibili come Open Data da tutta la popolazione grazie alla licenza di reciprocità. Le informazioni possono essere consultate attraverso il museo Real-Time della Città, che permette ai visitatori di sperimentare i flussi di informazioni, conoscenze, emozioni e opinioni mediante visualizzazioni interattive e attraverso una serie di laboratori.
Nel museo è possibile capire ciò che accade in città, quali sono gli argomenti più discussi e quali relazioni si creano intorno ad essi. Durante i workshop (rivolti a tutti i cittadini) invece verrà insegnato come utilizzare i dati al fine di: capire di più sulla città, sui modi in cui si formano “le community”, come le informazioni e le emozioni assumono la forma di azione civica, naturalmente, questi sono solo alcuni dei possibili utilizzi.
Human Ecosystems a New Haven
A New Haven abbiamo avviato il progetto insieme a Yale mondo Fellowship , New Haven Città amministrazione , Yale urbano Design Workshop , Yale Centro di Ingegneria Innovazione e Design, Yale Center for intelligenza emotiva, The Grove New Haven, Yale Design e Innovazione Club , Pace Isole Institute , la Fondazione di Comunità per Greater New Haven e la Società italiana di Yale studenti e affiliati, con il supporto delle borse di Eisenhower.
Abbiamo avviato il processo di raccolta dei dati utilizzando la tecnica spiegata qui, in seguito i dati sono stati inseriti su un archivio temporaneo usato per creare le prime visualizzazioni, presentazioni, workshop e mostre. Durante il nostro soggiorno a New Haven abbiamo tenuto una serie di interventi e workshop per presentare il progetto ai cittadini al fine di ottenere una sensazione di come Human Ecosystems potrebbe essere utilizzato in città. Tra i risultati più interessanti in termini di argomenti emersi ci sono: la mobilità, il riciclaggio, le questioni razziali, la partecipazione attiva dei cittadini la salute.
Il 9 dicembre si è tenuta la prima esibizione dei dati presso il municipio di New Haven, alla presenza del sindaco Toni Harp, per presentare ufficialmente il progetto alla città e per inaugurare le attività che seguiranno nei prossimi mesi. La mostra restituisce 12 stampe che descrivono i flussi di opinioni in relazione ai diversi eventi. Una versione interattiva della mostra si è tenuta invece il 12 dicembre, presso il Centro di Ingegneria dell’Innovazione e Design, i visitatori hanno potuto effettivamente giocare con i dati ed usarli.
L’obiettivo principale è trasformare questi dati in un bene comune ed avviare le attività di follow-up entro il primo trimestre del 2015, quali: l’implementazione di una dashboard per leggere i flussi di dati; attività di formazione attraverso workshop e lezioni; connessione con altre fonti di Open Data già disponibili; progetti di ricerca sulla Linguistica, Intelligenza Emotiva e Urban Design.
Human Ecosystems ha tra le sue priorità l’Ubiquitous Commons, protocollo che definisce l’utilizzo dei dati, all’iniziativa partecipano: l’Università di Yale, l’Università Metodista in Brasile, ISIA design di Firenze, la Fondazione P2P, Labsus, Luiss, NeFuLa, Art is Open Source e tutte le altre amministrazioni comunali e coloro che hanno lavorato con Human Ecosystems.